Una piccola grande vita (Zelinda Elmi)

Testimonianze di:
Piero e Franca (parrocchia di Castel del Piano), Pasquale Caracciolo (responsabile diocesano CVS di Perugia), Enrico Natalizi, Francesco Fiocchetti e Eleonora Buratti, don Giuseppe Ricci, Angelita Antognoni, don Aldo Milli, Erminio Cruciani, Francesca Tura Menghini

Autore: Zelinda Elmi
Anno di pubblicazione: 2011 (prima rist. 2012, seconda rist. 2015)
Pagine: 78 pp.
Editore: Chiesa San Severo a Porta Sole – La Voce
Formato: 20 x 14,5 cm – Libro rilegato – Con illustrazioni
ISBN: 978-88-89138-21-2

Categoria:

Descrizione

Piccolo volume autobiografico, il testo raccoglie la narrazione, da parte della stessa protagonista, della storia di vita di Zelinda Elmi, donna affetta da una grave malattia genetica, che tuttavia ha trovato la forza e il coraggio nella fede per rendere la sua esistenza esempio di sollecitudine verso il prossimo e di trasformazione della sofferenza, come nella Parole di Giovanni Paolo II, in una “vocazione” che “serve ad amare di più”.

Con una introduzione di Mons. Gualtiero Bassetti, il libro raccoglie anche molte testimonianze di chi l’ha conosciuta e che con lei hanno condiviso tratti di percorso e di vita.

La storia della nascita di questo piccolo libro è ben raccontata dalle curatrici maria Grazia Sisti ed Elisa Papi nella presentazione: “Conosciamo Zelinda (Elmi) da molti anni e spesso confrontarci con lei ci ha aiutato a riflettere sui valori della vita e sulle piccole e grandi sfide che ognuno di noi è chiamato ad affrontare ogni giorno. In lei non abbiamo visto la «diversità» che suscita commiserazione, ma una personalità speciale che trasmette forza e determinazione e abbiamo pensato che la testimonianza di vita che lei ha portato in varie occasioni e in diversi luoghi meritasse di essere conosciuta da ancora più persone. Per questo l’abbiamo incoraggiata a mettere per iscritto la sua storia, convinte che l’amore per la vita e il coraggio con cui lei l’ha affrontata possano essere di aiuto e motivo di riflessione per quanti non riescono ad apprezzare ciò che hanno e nei momenti difficili non trovano la forza di reagire”.

Il volume si struttura essenzialmente in tre sezioni: nella prima il racconto della sua storia di vita nelle parole della stessa Zelinda che, scandendo le tappe fondamentali della sua esistenza, ci restituisce il senso profondo del suo percorso esistenziale; nella seconda una carrellata di fotografie, che coprono tutto l’arco della sua esistenza, per raccontarla in immagini; nella terza un insieme di testimonianze di chi l’ha conosciuta e ha condiviso con lei tratti del suo cammino.

La natura profonda e pura dell’acconsentire di Zelinda Elmi a rispondere affermativamente all’invito che le è stato fatto del racconto della sua vita e quindi il vero senso della sua intenzione nell’esporsi a un pubblico di lettori, sono ben descritti da Mons. Gualtiero Bassetti nella sua nota iniziale che precede il testo.

Queste le sue parole: “Pur non avendola conosciuta se non da poco tempo e non avendo potuto approfondire la sua storia, mi sono bastate poche pagine da lei scritte per comprendere che Zelinda, troppo piccola agli occhi degli uomini, è divenuta grande per la sua testimonianza agli occhi della Chiesa e dei suoi fedeli. Lei ha scritto questo libro non per esibire se stessa e i suoi sentimenti, quanto per dare un messaggio a tutti quelli che stentano a riconoscere la presenza di Dio nella loro storia. Il percorso compiuto da Zelinda per arrivare alla serenità e alla consapevolezza di avere un compito e una vocazione, raccontato in questo libro, ne costituisce una efficace testimonianza”.

Zenobia Elmi, da tutti conosciuta come Zelinda, nasce un giorno di metà maggio del 1953 nelle campagne umbre dagli amati Antonio e Delfina, alla periferia di Marsciano. Secondogenita della famiglia Elmi, affetta fin dalla nascita da una malattia genetica come il fratello maggiore Gaetano, Zelinda visse un’infanzia serena e spensierata grazie alla tranquillità, alla protezione e all’amore che tutti i componenti della famiglia, compreso il nonno Placido, le dimostravano.

Negli anni però alcuni spiacevoli episodi le fecero prendere piena coscienza della propria condizione e del pregiudizio e dell’ignoranza culturale che quotidianamente doveva affrontare. Verso la fine degli anni Settanta fu invitata da un amico a partecipare agli incontri di un gruppo di preghiera, il Rinnovamento nello Spirito, dove trovò le prime persone, al di fuori della famiglia, che la trattassero come una persona qualsiasi, suscitando in lei immensa gioia.

La fede l’ha poi sempre di più aiutata a superare le prove più dure della sua vita: la perdita del fratello, la morte di entrambi i genitori a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, e le difficoltà di vivere da sola nella sua situazione di non autosufficienza. In tutti questi momenti si è sempre sentita sorretta dal Signore, che le ha anche messo vicino persone disposte ad aiutarla con una vera carità cristiana. Ha per questo maturato il forte desiderio di trasmettere agli altri ciò che Lui le ha donato. Per questo lavora nella parrocchia, è una responsabile del Centro Volontari della Sofferenza e fa testimonianze ai ragazzi nelle scuole e nelle parrocchie.

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